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ARCADIA ha lo scopo di promuovere lo sviluppo delle attività sociali e sportivo dilettantistiche, intese come mezzo di formazione psico-fisica e morale dei Soci, mediante la gestione di ogni forma di attività culturale, sportiva e ricreativa
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Il podio dei Campionati Italiani outdoor Agropoli 2018
Il podio dei Campionati Italiani outdoor Agropoli 2018
Argento di Andrea Pianti ai Campionati Italiani Indoor U23 2018. Nuovo record Sardo (7,61m) per il giovane turritano che tra due settimane si misurerà coi big dell'atletica Italiana ai Campionati Italiani Assoluti nel bellissimo Palaindoor di Ancona
Argento di Andrea Pianti ai Campionati Italiani Indoor U23 2018. Nuovo record Sardo (7,61m) per il giovane turritano che tra due settimane si misurerà coi big dell'atletica Italiana ai Campionati Italiani Assoluti nel bellissimo Palaindoor di Ancona
Belle prove ai Regionali Cadette/i dei nostri Guerrieri Shardana
Belle prove ai Regionali Cadette/i dei nostri Guerrieri Shardana
foto Colombo
foto Colombo

 

 

 

Campionati Europei Promesse U23

 Bydgoszcz 2017

 

 

Andrea Pianti non si è purtroppo qualificato per la finale di sabato 15 Luglio nel salto in lungo Promesse con la maglia della Nazionale Italiana. Un solo salto valido a 7,39m non è bastato a passare il turno. Solito salto nullo molto lungo al primo tentativo ma un leggero sfioro alla plastillina della tavola di battuta (peraltro contestato, dalla tribuna sembrava buono) ha soffocato la nostra gioia. Pazienza, si chiude con onore questa lunga stagione, Forse ancora un paio di meeting poi tutti al mare, Al prossimo anno.

 

Campionati Italiani Promesse U23

TITOLO ITALIANO 2017

 

Titolo di Campione Italiano Italiano U23 per Andrea Pianti Campionati Italiani Promesse e qualificazione ai Campionati Europei di Bydgoszcz 2017 in Polonia dal 13 al 16 Luglio prossimi. ANCORA NIENTE MALE!

 

Dopo il buon percorso all'aperto di questa stagione, che ci ha visti protagonisti in varie pedane in giro per lo stivale alla ricerca del minimo di partecipazione alla tanto desiderata Competizione Europea, sono arrivate finalmente le buone misure. A Rieti si sono poste le basi per poi raggiungere 7,70m e 7,72m la settimana dopo a Palermo. In occasione dello storico appuntamento Siciliano è giunto il minimo di accesso agli Europei dopo una bellissima gara che ha visto Andrea competere con i migliori atleti della specialità. A Firenze il sigillo e la ciliegina sulla torta con 7,78m di p.b. e l'oro sul podio col Titolo Promesse, per noi il primo anno della Categoria. Una decina di giorni dopo la partecipazione ai Campionati Italiani Assoluti con eliminazione in qualifica, peccato per le circostanze avverse di quell'appuntamento che ci hanno condizionato specie per la nostra ancora scarsa esperienza nel gestire le gare importanti.

Un grande ringraziamento va alla nostra Società SHARDANA asd, al Presidente Salvatore Palitta e a tutto lo staff Societario che ci ha sostenuto sin dal primo allenamento.

 

 

Campionati Italiani Promesse U23

 

 

2017...si ricomincia.

Titolo Sardo Assoluto Indoor per Andrea Pianti, quarta piazza ai primi Campionati Italiani di Categoria (Promesse U23) e finale ai Campionati Italiani Assoluti Indoor ad Ancona con record di categoria (7,57m). NIENTE MALE!

Una breve cronaca della finale Assoluta di Ancona:

 

Pensavamo che l'emozione di poter essere ai Campionati Italiani assoluti Indoor, insieme a compagni di gara del calibro di Andrew Howe, Lamont Marcell Jacobs e tanti altri giovani talentuosi, alcuni con un recente passato da primato, fosse già un privilegio, un grande privilegio. Addirittura tre atleti sardi, i migliori della nostra isola negli ultimi anni, in finale contro un esercito di talenti, gran parte in forza alle istituzioni sportive professionistiche. E’ un sogno che si realizza. Allora vendiamo cara la nostra pelle e proviamo a fare sul serio...sono le occasioni così che vanno sfruttate no?

Il nuorese Elias Sagheddu (Delogu Nuoro) non ce la fa. Ha speso tanto quindici giorni prima nella finale della sua categoria (giovanili promesse) con la conquista del bronzo...strameritato. Allora ci prova Antonmarco Musso (Atletica Oristano), già sul podio lo scorso anno nella specialità di categoria...ma è reduce da un fastidioso infortunio. Centra però la finale...con grande orgoglio, finirà all’ottavo posto. Rimane allora il più giovane, Andrea Pianti, Turritano diciannovenne che affronta come sempre spavaldo la pedana e infila un salto per lui da primato, 7,57m al secondo tentativo, record Sardo di categoria under 23, strappato all’oristanese Milko Campus dopo 29 anni, fantastico! Il terzo salto Andrea lo passa. Giampaolo Garilli, il suo Allenatore, gli consiglia di riprendere energie psicofisiche per tentare il tutto per tutto nei tre salti di finale. E così accade. 7,48m al quarto salto, una conferma. Andrea Elimina fior di atleti, primatisti addirittura e finisce la gara con un ultimo salto nullo enorme, di grande fiducia per il suo futuro atletico, un errore a lui usuale ma necessario...se vuoi tentartela. Finisce alla settima piazza nel tempio dell’Atletica Italiana, con pari misura del Carabiniere Camillo Kaborè, sesto per differenza metrica al secondo salto valido. Va bene così. La gara finisce e registra tre atleti sopra gli 8m...mai visto niente del genere in Italia. Vince l’italo americano Jacobs (Fiamme oro) con 8,06m, secondo Filippo Randazzo (Fiamme gialle) a un solo centimetro e bronzo a Andrew Howe (Aeronautica) con 8,01m. Kevin Ojiaku (Fiamme gialle) finisce fuori dal podio con l’importante misura di 7,93m, quinto Stefano Tremigliozzi (Aeronautica) con 7,83m. Che gara! E noi siamo lì primi classificati con la nostra nuova maglia Shardana, la prima dei non militari, con la consapevolezza di poter competere con loro in un... immediato futuro. Soli 3cm separano il giovanissimo saltatore Turritano dall'accesso ai Campionati Europei U243 in programma a Bydgoszcz in Polonia dal 13 al 16 Luglio prossimi. 

 

Forza Andrea, la meta si avvicina.

La stagione Indoor 2016 ha riservato ad Andrea Pianti una Medaglia d'Argento ai Campionati Italiani di Ancona e una presenza in Nazionale al Triangolare Internazionale tra ITALIA-FRANCIA e GERMANIA...ecco alcune immagini

 

 

 

 

La psicologia dello sport è nata per rispondere alle domande di conoscenza dei processi psicologici che guidano la prestazione motoria, di apprendimento e di incremento delle prestazioni, di influenzamento delle percezioni psicologiche e dei risultati di atleti e gruppi... La performance dell’atleta deriva dalla preparazione o più lo stato psicofisico?. Non sempre l’atleta più preparato atleticamente risulta colui che è in grado di fornire la migliore prestazione in assoluto, perché si deve tener conto anche dello stato psicofisico in cui l’atleta si trova.Una prestazione ben riuscita è connessa ai fattori relazionali cioè al modo con cui interagisce col mondo che circonda l'atleta (allenatore, famiglia, amici, pubblico, mass-media...). Quindi, si deve allenare anche la componente psico-fisica, determinante anche per un miglioramento nei processi di allenamento.

(Counseling sportivo, estratto da uno scritto di Agostino Sorbara)

 

 

 

 

ALCUNE PILLOLE DI TEORIA SUI SALTI

Guardando ai record mondiali e ai campioni Olimpici, si capisce subito l'importanza della velocità per la prestazione.

Il rapporto IAAF sui Campionati Mondiali 2011 a Daegu, in Corea del Sud, ha messo in evidenza gli aspetti bio-meccanici degli atleti d'elite. Interessanti sono alcune riflessioni sulla velocità orizzontale nei salti orizzontali e verticali.

Esistono due opzioni per migliorare le prestazioni nei salti: sviluppare più velocità e convertirla più efficacemente con una migliore tecnica di salto. Chiaramente, la tecnica nell'elevata specializzazione è importantissima ma per ottenere il massimo potenziale dell'atleta e ottenere così un grande salto, è necessario prima di sviluppare una grande velocità.

E 'interessante vedere dall'analisi delle performance di elite, come sono aumentate le velocità nel salto in alto e nel salto con l'asta. E' altrettanto interessante vedere, al contrario, quanto i salti orizzontali hanno rallentato nel corso degli ultimi 10 anni rispetto alla prima metà degli anni 1990. Valori anomali esistono sempre, naturalmente, così la chiave è vedere le tendenze nelle prestazioni in generale, per determinare come i salti siano in evoluzione o in regressione.

Alcuni esperti sostengono che la tendenza a concentrarsi esclusivamente sulla tecnica formativa dei salti ne abbia paradossalmente ostacolato il miglioramento delle performances. Personalmente sono per un compromesso tra questi due aspetti, avendoli testati entrambi con Andrea (venti passi con pre-avvio = due titoli Italiani Allievi con 7,48m di punta - 18 passi con pre-avvio l'anno successivo 7,30m massima prestazione raggiunta ma a mio avviso grande consolidamento della tecnica complessiva che dovrebbe consentire la prossima stagione un incremento significativo della misura di salto.

Le tre tabelle riportate riassumono i parametri del salto d'elite. E 'importante capire che cosa è realisticamente misurabile.

Ad altio livello sono certamente necessari più dati ma senza una base di partenza non si può lavorare poi sulle altre carenze. Molti modelli di lavoro sulle prestazioni d'elite sono semplicemente stime di ciò che serve a livello biomeccanico per raggiungere certe distanze. Un punto di partenza molto più semplice è osservare semplici e singole metriche.

Le differenze più evidenti sono quelli tra le velocità che qui sono massime di atleti d'elite dai Campionati del Mondo 2011. Questo esempio da una stima approssimativa di ciò che gli atleti stanno facendo oggi per salire sul podio. Sarebbe più interessante vedere i test relativi inclusi nello studio IAAF per vedere che velocità gli atleti sono in grado di raggiungere.

La velocità orizzontale è meno importante per il salto in alto rispetto al salto in lungo, lo slancio deve infatti essere trasferito per generare le forze verticali. Allo stesso modo, anche se i vincoli di trasporto dell'asta nel salto con l'asta ostacolano la velocità orizzontale si richiede un maggior sviluppo di velocità. 

Può sembrare fuori luogo discutere di accelerazione dopo aver mostrato prima la velocità ma esistono diversi motivi, innanzitutto la capacità di accelerare non è così importante nei salti come in uno sprint, gli atleti sono a caccia di altezza o di distanza, non devono combattere il tempo. Nei salti, è su come efficacemente la velocità generata viene convertita in salto mentre lo sprint, d'altra parte, è basato tutto sulla generazione di velocità attraverso l'accelerazione per ridurre il tempo dal punto A al punto B. I saltatori devono essere veloci al momento giusto.

L'accelerazione è una variazione di velocità nel tempo, e le distanze specifiche riferiscono al raggiungimento della massima velocità dopo un avvio, da fermo o in movimento. Le distanze elencate nella tabella 2 sono stime degli approcci comuni utilizzati nelle alte prestazioni. Gli intervalli riflettono le diverse tecniche e misure adottate dai singoli atleti per raggiungere le velocità ottimali per la loro prestazione.

L'approccio per il salto con l'asta, per esempio, ha delle somiglianze con quello per i salti orizzontali. Ma il trasporto dell'asta richiede delle varianti da ciò che siamo abituati a vedere nel salto in lungo e nel salto triplo. Il salto in alto invece necessita di minor distanza e anche di una velocità inferiore rispetto agli altri salti. Il suo approccio, tuttavia, è molto più complicato dati i requisiti curvilinei. Così allenatore e atleta devono lavorare per massimizzare la velocità attraverso strategie di accelerazione e velocità che siano coerenti con la prestazione desiderata.

La terza tabella mostra le esigenze tecniche derivanti dalle precedenti due tabelle. Qui si torna al quesito iniziale: velocità o tecnica?

Devono essere considerati anche altri fattori che impongono restrizioni sulle performance assolute, per esempio nel salto in lungo si tratta di quanto lontano dalla pedana di stacco l'atleta può saltare, dal non fare salto nullo e non su quanto l'atleta può saltare dal punto ideale da cui misurare. 

Comunque una velocità senza l'azione esplosiva nel finale è inutile. Questi dati discutono più i presupposti per l'ultimo contatto del piede, piuttosto che come impostare il salto. Molti allenatori utilizzano i test come mezzo per esplorare le capacità bio-motrici dei loro atleti. Accelerazione, velocità massima, e la resistenza veloce influenzano la prestazione. 

Spesso ci si chiede se c'è qualche coefficiente tra velocità di rincorsa e velocità in pista. Gli atleti hanno diverse abilità per raggiungere la massima velocità in pista e attraverso i loro salti. Ma l'obiettivo di tutti è quello di aumentare o diminuire la velocità per la migliore applicazione sul salt. Carl Lewis era più veloce di Mike Powell sulla pista, Lewis si muoveva a oltre 11 metri/secondo e la chiave per il suo salto era la velocità/forza verticale che riusciva ad ottenere. Mike Powell, anch'egli molto veloce (circa 11 metri/secondo) aveva la capacità e la forza di convertirla orizzontalmente. Le elevate velocità in pista non garantiscono un biglietto per il podio, ma velocità più lente, al contrario, non si tradurranno mai in un campione.

 

 

UN PO DI STORIA DEL SALTO IN LUNGO

Salto in lungo: il muro degli otto metri

  di Alessandro Pistono

 

Salto in lungo: il muro degli otto metri. Il salto in lungo è forse, dopo la corsa, la disciplina dell'atletica leggera più naturale ed istintiva, facilmente apprezzabile anche da occhi atleticamente inesperti.

 

Nel salto in lungo maschile il muro dell'eccellenza è costituito ancora oggi dalla barriera degli otto metri, linea ideale di demarcazione tra gli atleti "normali" ed i campioni, al di sotto della quale al giorno d'oggi non si può più sperare di cogliere significative affermazioni in gare internazionali. Ma se attualmente, grazie all'evoluzione dei materiali e delle tecniche di allenamento, è tutto sommato normale nelle competizioni importanti ammirare lunghisti superare con relativa facilità tale barriera, fu tutt'altro che semplice, nella prima meta del XX secolo, avvicinarla ed infine frantumarla. Parliamo di un tempo lontano, pionieristico ed affascinante, quando le pedane erano in terra battuta e le rigide scarpette dotate di chiodoni esagerati.

 

L'uomo che per primo fece seriamente tremare il muro degli otto metri fu il nero americano William DeHart Hubbard, primo atleta afroamericano in assoluto a vincere una medaglia d'oro in una gara individuale alle Olimpiadi: dotato di statura relativamente minuta ma di un dinamismo fuori del comune, capace di eguagliare il record mondiale delle 100 yards in 9"6, Hubbard dominò il salto in lungo durante gli anni ruggenti dell'America, imponendosi ai Giochi Olimpici di Parigi nel 1924 e fissando il primato mondiale a 7,89 a Chicago nel 1925. Nel 1927 fu autore di un'altra eccezionale impresa nella sua città natale di Cincinnati, saltando un clamoroso 7,98 che non venne omologato perchè la pedana risultò essere in leggera discesa.

 

Il grande muro sembrava comunque maturo per crollare, ma resistette agli assalti rispettivamente di Edward Hamm, americano bianco che saltò 7,90 il 7 Luglio 1928 per poi vincere con 7,73 la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Amsterdam, dell'haitiano Silvio Cator che nel settembre dello stesso anno saltò 7,93 a Colombes, stabilendo un primato nazionale haitiano che dura ancora oggi dopo oltre 80 anni. Si racconta che Cator fu il primo uomo a saltare otto metri esatti a Port-au-Prince, ma tale record non potè essere omologato per l'assenza delle necessarie verifiche.

 

L'ultimo avvicinamento alla storica barriera avvenne nel 1931 ad opera di Chuhei Nambu, un giapponese che l'anno successivo avrebbe stabilito il record del mondo anche nel salto triplo, che  mancò l'impresa per un soffio: 7,98 nella sua Tokio.

 

Bisognerà attendere altri quattro anni ed il celeberrimo "giorno dei giorni" di Jesse Owens (nella foto) per archiviare il primo ufficiale salto di un essere umano oltre il limite degli otto metri. Owens mise immediatamente in mostra il suo straordinario talento di lunghista saltando 7,35 a 19 anni, 7,60 a 20 e 7,80 a 21. Ma è nei due anni successivi che il campione dell'Ohio passerà alla storia grazie alle sue imprese: dopo aver mancato di un solo centimetro il record di Nambu con un 7,97 ottenuto a Des Moines, nello Iowa, lo storico risultato arrivò proprio il 25 maggio 1935 ad Ann Arbor. Impegnato anche nelle gare di corsa, Owens ebbe un solo tentativo a sua disposizione per sfruttare il suo momento di grazia: quando Owens stava per effettuare la sua prova l'annunciatore dello stadio proclamò che l'atleta avrebbe tentato di battere il primato mondiale di Nambu. Owens, dopo una breve e velocissima rincorsa sulla pedana erbosa decollò per atterrare a ventisei piedi, otto pollici ed un quarto, che tradotti nel sistema metrico decimale fanno 8 metri e 134 millimetri. Questo fantastico record di 8,13 era destinato a resistere per venticinque anni.


Soddisfazione per il podio di Andrea alla finale dei Campionati Italiani Individuali Juniores 2015 svolti lo scorso week end ad Ancona. Nonostante gli ormai "noti nulli"...tra cui un paio da primato, è stata conquistata una medaglia di bronzo che comunque ci gratifica ... è sempre difficilissimo esordire nella categoria superiore e rimanere nei primi posti, bravo Andrea a rimanere in gara.

 

Ora a Padova il prossimo 22 Febbraio per i Campionati Italiani Assoluti ... una bella esperienza tra i più grandi saltatori d'Italia!

Una bella panoramica di gruppo con alcuni dei giovani che saranno protagonisti insieme a me con la nuova Associazione SardaSport a Porto Torres. Purtroppo alcuni di loro sono ancora bloccati da vizi procedurali che fortunatamente nulla hanno a che vedere con la libera volontà di fare Sport. I loro volti sono sorridenti e pieni di passione per ciò che fanno, siamo orgogliosi di loro. L'Atletica Leggera a queste età è ancora un gioco ove si sogna e si vola anche con la fantasia. Guardate un bimbo quando corre spontaneamente...ha la stessa espressione di questi ragazzi e ne regole assurde o stupide prepotenze potranno cambiarla.

                                                                                  ...A PRESTO IN PISTA RAGAZZI 

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E' nata in questi giorni la sezione Atletica Leggera di SARDASPORT. 

La Polisportiva, già attiva dal 2013 negli Sport Invernali, si dedicherà a tutte le fasce di età , dal settore giovanile a quello amatoriale e agonistico assoluto. Personalmente guiderò la sezione Atletica leggera sostenuto da un Team di istruttori già qualificati FIDAL e dal Presidente Nicola Piga già Allenatore Specialista nel settore lanci e Preparatore Olimpico della Nazionale Italiana di bob (FISI). Insieme, a fine Gennaio, sosterremo l'esame finale per il terzo livello Specialistico per il settore Salti e Prove Multiple.

Il nostro intento è di sviluppare ulteriormente l'interesse generale verso il meraviglioso mondo dell'Atletica Leggera. Sono già in corso da circa due mesi le attività di promozione gratuita nelle Scuole Elementari di Porto Torres e nelle Medie di Perfugas, inoltre è attivo con grande soddisfazione da circa un mese il progetto "SUPERMICRO" , dedicato ai piccolissimi dai quattro ai sei anni presso lo Stadio Comunale turritano.   Il gruppo SARDASPORT è su Facebook, digitatelo per iscrivervi.

 

Colgo questa occasione per augurare a tutti coloro che leggono e alle loro famiglie un

Buon Natale e un felice anno nuovo.

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Ottima prestazione di Federico Miscali nel salto in alto alla rassegna finale del Gran Prix svoltasi a Porto Torres Domenica scorsa. Il giovanissimo cadetto (classe 2000) ha superato l'asticella a 1,65m nonostante un fastidio alla tibia dell'arto di stacco. Primato personale dunque per questo giovanissimo atleta che prosegue il continuo miglioramento del suo percorso sportivo. 

Contatti:

Via Azuni 70B, Porto Torres, Sassari, SARDEGNA

Tel: +39 3495058110

 

Mail: garillicoach@gmail.com